di Aristide Fiore
Il Coro Polifonico Casella al Teatro Novelli
di Rimini dopo la premiazione
(foto di Carlo Muzzillo).
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La
parte iniziale del concerto è dedicata alla musica sacra. Si
comincia con due composizioni contemporanee. All'Ave
Maria di Giancarlo Aquilanti (2000), un canto a cappella dalla
tessitura armonica vivida e ricca
apre la strada alla suggestiva atmosfera dell'Ave Maria, in latino,
di Roberto Padoin. Segue il Salve Regina di Antonio Lotti, un autore
del XVII secolo, la cui opera è considerata come parte della
transizione fra la musica barocca e quella classica.
Con
Le chant des oyseaux di Clément Janequin (ca 1485-1558), in cui le voci
riproducono i versi degli uccelli in un bosco mediante un complesso
intreccio di suoni onomatopeici, si passa alla polifonia
rinascimentale, dopodiché si ritorna
al repertorio contemporaneo, ma gradualmente, attraverso l'incontro
delle sonorità di
Claude Debussy (1862-1918) con
la poesia tardo medievale in Dieu!
Qu'il la fait bon regarder, adattamento corale di una delle Tre canzoni di Carlo
di Valois, duca d'Orleans (1394-1465), nella quale si loda la
bellezza di una donna. Il rovescio della medaglia, ovvero la vanità
delle seduzioni del mondo, è invece il tema di Daemon irrepit callidus (1997) del rumeno Giyorgy Orban, un canto goliardico a
cappella dal ritmo incalzante. La contemplazione della natura e il
sollievo che ne deriva è il tema de L'Ora di Barga (1999) di Lorenzo
Donati, che ha musicato l'omonima poesia compresa nei Canti di
Castelvecchio di Giovanni Pascoli.
La
seconda parte del programma prevede un'immersione nel clima
natalizio, introdotta da Regina
coelorum di Marco Ferretti, un'eterea composizione contemporanea che
privilegia i timbri più chiari.
Seguono
due canti che celebrano il mistero dell'incarnazione del Verbo e
rievocano la nascita di Gesù: Pastores dicite, un mottetto natalizio
dello spagnolo Cristóbal
de Morales (ca 1500-1553), rappresentativo della polifonia sacra
spagnola del Cinquecento, strettamente legata a quella romana della
stessa epoca, e O magnum mysterium (2000) di César Alejandro
Carrillo. Il messaggio evangelico è rappresentato dal mottetto If
Ye love me di Thomas Tallis (ca 1505-1585), basato sul testo di
Giovanni, capitolo 14, versetti 15-17: "Se
mi amate, osserverete i miei comandamenti. E io pregherò il Padre, e
Lui vi darà un altro Consolatore, perché rimanga con voi per
sempre, lo Spirito di verità...".