martedì 23 luglio 2013

Rivive il mito. Al via 52 Racconti tra musica e scrittura emozionale

Di Aristide Fiore
Il tempio di Era a Paestum (detto "tempio di Nettuno", V sec. a.C.).
Il tempio di Era a Paestum (detto "tempio di Nettuno", V sec. a.C.).
[Pubblicato su Le Cronache del salernitano, sabato 20 luglio 2013, p. 8.]
La conservazione del patrimonio artistico e architettonico dipende direttamente dalle autorità preposte, ma necessita anche del sostegno e della consapevolezza dei cittadini. La chiave di tutto è la fruizione dei siti di valore storico, ambientale, artistico o architettonico, che può essere incrementata facendo di questi luoghi lo scenario di eventi culturali e spettacolari di alto livello. Nasce da quest'esigenza 52racconti”, un progetto destinato ad abbracciare l'intero arco dell'anno con eventi a cadenza settimanale, finalizzati alla ricostruzione dell’immaginario culturale ed artistico di un territorio attraverso musica, arte, storia e tradizioni alimentari. Sarà un vero e proprio percorso di “storytelling territoriale”, una narrazione a tappe per favorire la scoperta o la riscoperta delle località più importanti della provincia. Per iniziare, come spiegano gli organizzatori Alfonso Scarinzi e Angelo Agnisola, sono stati programmati i sei eventi del “Prologo”, che si svolgeranno dal 26 luglio al 26 agosto 2013 nei luoghi più belli e suggestivi di Capaccio-Paestum e coinvolgeranno artisti di primo piano.
Giovanni Allevi.
Giovanni Allevi.
Il primo appuntamento è previsto per il 26 luglio, presso il chiostro del convento di Capaccio, con Roberto Angelini & Pier Cortese in “Discoverland”, riproposizione di famosi brani d'autore rielaborati in modo originale e accattivante mediante una commistione fra strumenti acustici ed elettronici. Contemporaneamente si svolgeranno degustazioni e laboratori a cura dei birrifici artigianali.
Il 1° agosto Giovanni Allevi, accompagnato da un'orchestra sinfonica, terrà un concerto all’arena dei Templi di Paestum per presentare le sue nuove composizioni sinfoniche incluse in “Sunrise”, il suo nuovo album: Concerto per violino e orchestra in Fa Minore e dalla Fantasia concertante per pianoforte e orchestra, che insieme ai brani più amati del repertorio costituiranno il programma dell’unica data in Campania del suo tour estivo.
Il 2 agosto alle 18 il pubblico si ritroverà nell'area antistante al Tempio di Nettuno per “Momenti al Tramonto”, un assaggio delle “note a margine” dei “52 racconti”, delle occasioni per incontrare gli artisti in un contesto informale, quasi confidenziale.
Vinicio Capossela.
Vinicio Capossela.
Il 3 agosto, a Laura di Paestum, tra mare e pineta, si svolgerà il Philippe Cohen Solal Dj set from Gotan Project: un mix di electro-tango, nueva cumbia, remixes, brani inediti dei Gotan, musica elettronica e sonorita latine. Nello stesso luogo, il 16 agosto, sarà la volta dell'Incognito Dj Set Feat. Bluey & Francis, la mescolanza dei suoni che hanno ispirato Bluey e Francis degli Incognito e AJ Kwame.
Martedì 20 agosto, presso il Tempio di Nettuno a Paestum, Vinicio Capossela presenterà “Tragodie, i canti del capro” un progetto inedito pensato appositamente per “52”.
Il 26 agosto, nell'area antistante al Tempio di Nettuno a Paestum la manifestazione si chiuderà con Peppe Servillo e i Solis String Quartet in “Spassiunatamente”, un omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana dove l’arte vocale di Peppe Servillo si fonde con la maestria degli archi del Solis.
Nel corso della manifestazione, la promozione delle eccellenze enogastronomiche sarà affidata a grandi chef, ristoratori e aziende locali in ambientazioni particolarmente significative, fra cui il convento di Sant'Antonio di Capaccio, dotato di un orto botanico, che costituirà perciò la cornice adatta degli incontri dedicati al “Regimen Sanitatis Salernitanum”. Suscita curiosità la cena in bianco, una specie di flash mob gastronomico: i partecipanti, tutti vestiti di bianco, si ritroveranno in un luogo che sarà reso noto solo all'ultimo minuto per un “picnic chic” di massa.
Peppe Servillo e Solis String Quartet.
Peppe Servillo e Solis String Quartet.
Il progetto prevede anche una componente interattiva. Coinvolgerà blogger, videomaker, instagramers, persone particolarmente attive sui social networks selezionate attraverso il “Contest 52”, per dar vita a un'esperienza plurale di scrittura, che partendo dagli eventi in calendario si sposteranno da un luogo all'altro di “52 racconti” per dar vita, attraverso le piattaforme digitali, a storie sempre nuove, inedite.
Per ulteriori informazioni consultare il sito internet www.52racconti.it o la pagina Fb “52racconti”.

venerdì 19 luglio 2013

Isabella Rossellini a Spoleto

Di Aristide Fiore
La mosca.[Pubblicato su geaArt n°5 giugno-luglio 2013, p. 6.]
La biologia è stata la fonte d'ispirazione di Isabella Rossellini fin dal suo esordio come cineasta. Quello stesso approccio, pieno di meraviglia per la bellezza e la varietà della natura, e al tempo stesso consapevole della nostra piena appartenenza a un mondo che in genere consideriamo distante, si riflette ora in Greenporno. Live on stage. La versione teatrale dell'omonima serie di cortometraggi sulla sessualità animale, prodotti per il Sundance Channel di Robert Redford (il progetto comprendeva altre due serie: SeduceMe, sulle strategie di corteggiamento e Mammas, sui vari modi di essere madre in natura) ha debuttato il 29 giugno al Teatro San Nicolò, nell'ambito del Festival dei due mondi di Spoleto.
L'adattamento di Jean-Claude Carrière è uno spettacolo divertente e scientificamente corretto, tra conferenza, reading e performance, che si avvale della consulenza artistica Muriel Mayette. In scena, la stessa Rossellini guida gli spettatori in un viaggio nello strano mondo della riproduzione animale, alternando letture e recitazione ai suoi ormai celebri cortometraggi, realizzati combinando fra loro riprese dal vero, marionette, costumi e mimi, nei quali l’attrice indossa i panni di una lumaca, di un lombrico, di una mantide religiosa e di altre piccole creature terrestri e acquatiche.
Le etichette tramite le quali siamo soliti descrivere la sessualità, in natura rappresentano solo sfaccettature di un'unica realtà, che la capacità della vita di trasmettersi comunque e a ogni costo trasforma in altrettante possibilità.

sabato 13 luglio 2013

Sigillo verdiano sull'Irnofestival

Di Aristide Fiore
Locandina dell'Irnofestival 2013.
[Pubblicato su Le Cronache del salernitano, venerdì 12 luglio 2013, p. 9.]
È stata ufficialmente presentata ieri, nella Sala Giunta della Provincia di Salerno, la XV edizione dell’Irnofestival, organizzato dall’Associazione “S. Rachmaninov” di Mercato San Severino, che quest'anno sarà interamente dedicata a Giuseppe Verdi in occasione del bicentenario della nascita. La prestigiosa kermesse di teatro, musica e danza, accantonata la formula itinerante delle ultime edizioni, si svolgerà in una location d’eccezione: il suggestivo teatro a mare allestito presso l'associazione Soccorso Amico di Salerno, in via generale Clark: un grande palco e una platea con 2000 posti, servizio bar e ampio parcheggio. Insomma un vero e proprio teatro sotto le stelle.
Ad illustrare la manifestazione il direttore artistico M° Tiziano Citro, il dr. Ciro Castaldo, in rappresentanza della Provincia, e il presidente dell'Associazione “S. Rachmaninov” Mirella D'Ascoli. Il programma prevede la rappresentazione della Trilogia popolare, che per la prima volta in Italia viene rappresentata nell'arco di una sola settimana, impegnando in ciascuna serata circa 140 persone fra artisti e maestranze, con un cast di protagonisti eccezionali. Un “miracolo” reso possibile grazie allo sforzo dell'amministrazione provinciale e regionale e al sostegno di numerosi sponsor. Sarà anche una manifestazione all'insegna della solidarietà, in favore della lotta contro la meningite (www.liberidallameningite.it).
Si comincia il 25 luglio con Rigoletto, melodramma in tre atti (1851), libretto di Francesco Maria Piave. Fra gli interpreti il soprano Fernanda Costa (Gilda), il mezzosoprano Michela Leonte (Giovanna), il tenore Antonio De Palma (duca di Mantova) e il baritono Mauro Augustini (Rigoletto). Direttore: Marco Gatti; regia di Massimo Patroni Griffi.
Il 28 luglio sarà la volta de La Traviata (1853), melodramma in tre atti, libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma La Dame aux camélies di Alexandre Dumas figlio. Interpreti: Violetta Valéry (soprano) Maria Dragoni; Flora Bervoix, amica di Violetta (mezzosoprano) Min Jeon Bae; Annina, serva di Violetta (mezzosoprano) Michela Rossi; Balletto S. Cotroneo di Benevento. Il direttore è Massimo Gualtieri. La regia è di Enrico Stinchelli, autore e conduttore de La Barcaccia, la storica trasmissione dedicata alla lirica di Radiotre.
Infine il 31 luglio la manifestazione si chiuderà con Il Trovatore (1853), dramma in quattro parti , libretto di Salvatore Cammarano, tratto dalla tragedia El Trovador di Antonio García Gutiérrez. Interpreti principali: il Conte Di Luna (baritono) Mauro Augustini; Leonora (soprano) Fernanda Costa; Azucena (mezzosoprano) Ambra Vespasiani; Manrico (tenore) Antonio De Palma; Ferrando (basso profondo). Direttore: Leonardo Quadrini. Regia di Mariano Rigillo.
Tutte e tre le rappresentazioni si avvarranno dell'Orchestra della Repubblica di Udmurtia (Federazione Russa) e del coro lirico di Craiova (Romania), diretto dal Maestro Florian Zamfir. Le scene sono di G.Grasso - Lucera e i costumi di Shangrillà - Foggia.
Secondo il M° Tiziano Citro “l’Irnofestival 2013 sarà un Gran Gala dell’Opera lirica del maestro di Busseto, icona del Made in Italy ed eccellenza della storia del teatro musicale, che ha influenzato con innovazioni originali il suo tempo e che continua a entusiasmare il pubblico contemporaneo.
Ciro Castaldo, Mirella D'Ascoli e Tiziano Citro.
Ciro Castaldo, Mirella D'Ascoli e Tiziano Citro (foto: A. Fiore).
Un omaggio di Salerno a Giuseppe Verdi, un’occasione per avvicinare la musica classica più autentica al popolo campano”.
Biglietto unico 20,00 euro, abbonamento 50,00 euro, acquistabili anche on-line. Agli abbonati sarà offerto un coupon per una giornata benessere del valore di 25,00 euro ed è stato predisposto un servizio navette su prenotazione, da Piazza della Concordia. Per informazioni e aggiornamenti: www.irnofestival.it e www.facebook.it/irnofestival.

sabato 6 luglio 2013

Una stagione a tutto tondo


di Aristide Fiore
 
Balsamo, De Luca, Guerra.
Balsamo, De Luca, Guerra (foto: A. Fiore).
[Pubblicato su Le Cronache del salernitano, martedì 11 giugno 2013, p. 38.]

Il Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” offrirà una stagione teatrale densa, ricca e adeguata alle aspettative. Lo ha annunciato ieri l’Assessore alla Cultura e Università del Comune di Salerno Ermanno Guerra, unitamente al Vice Ministro di Infrastrutture e Trasporti e Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e il Direttore del Teatro Pubblico Campano Alfredo Balsamo. A quest'ultimo è stato riservato il compito di illustrare il programma. Si comincia con Toni Servillo. L'attore ha deciso di partire proprio da Salerno col suo nuovo spettacolo dedicato alla drammaturgia napoletana: “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo, del quale lo stesso Servillo ha curato anche la regia, andrà in scena dal 17 al 20 ottobre. Dal 7 al 10 novembre sarà la volta di Francesco Favino, anch'egli in veste di attore e regista (con Paolo Sassanelli), che presenterà “Servo per due”, un libero adattamento di “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni. Lo spettacolo è allestito in collaborazione col Gruppo Danny Rose e unisce teatro, musica e canzone. L'appuntamento col teatro classico sarà affidato a Maria Paiato, che dal 14 al 17 novembre interpreterà la “Medea” di Seneca, una produzione della Fondazione Salerno Contemporanea. Dal 9 al 12 gennaio l'Orchestra di Piazza Vittorio proporrà “Il Flauto magico”, ispirato all'opera omonima di W.A. Mozart: uno spettacolo completo che incontrerà certamente i favori del pubblico. Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti saranno le interpreti di “La Scena” dal 23 al 26 gennaio: sentimenti femminili e pulsioni, rabbie e fragilità maschili a confronto; testo e regia di Cristina Comencini. Luca Barbareschi riporterà invece sulle scene “Il discorso del re”, una commedia di David Seidler ispirata alla vita di Giorgio VI d'Inghilterra, che recentemente ha riscosso un grande successo anche nella sua versione cinematografica e sarà interpretata, oltre allo stesso Barbareschi, da Filippo Dini (dal 30 gennaio al 2 febbraio). Con “ITIS Galileo” (dal 13 al 16 febbraio) Marco Paolini e Francesco Niccolini indagano sulla figura del padre della scienza moderna: un'occasione per riflettere sui rapporti tra scienza e fede, ragione e superstizione in un'epoca come la nostra, segnata da incertezze e delusioni. Un altro successo teatrale e cinematografico, il musical “Frankenstein Junior” di Mel Brooks, sarà interpretato da Giampiero Ingrassia dal 27 febbraio al 2 marzo. Rimanendo in ambito musicale, dal 13 al 16 maggio il grande Domenico Modugno sarà ricordato da Beppe Fiorello in “Penso che un sogno così”, scritto con Vittorio Moroni, mentre un classico moderno, “Erano tutti miei figli” di Arthur Miller interpretato da Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, chiuderà la stagione teatrale (dal 27 al 30 marzo). 


Infine gli eventi fuori abbonamento: Pippo Delbono con “Orchidee” (2 e 3 novembre); Ruggero Cappuccio con “Paolo Borsellino essendo stato” (8 marzo) e l'adattamento delle “Operette morali” di Giacomo Leopardi, con Renato Carpentieri e Paolo Graziosi, regia di Mario Martone (21, 22 e 23 marzo). Si tratta di una programmazione di alto livello, degna di una città europea. Lo ha sottolineato il Sindaco, che unendo alla grande soddisfazione una nota di rammarico, ha precisato che la nuova offerta teatrale del “Verdi” è dovuta unicamente agli sforzi dell'amministrazione comunale, dal momento che i sessanta milioni di fondi europei per la cultura stanziati dalla Regione Campania sono stati destinati a eventi che non riguardano Salerno. Nonostante ciò, si è ritenuto di non privare la città di uno dei suoi fiori all'occhiello e allo stesso tempo si è deciso di favorire la fruizione del teatro con la riduzione di 20 € del prezzo degli abbonamenti, i quali potranno essere rinnovati da martedì 18 giugno a sabato 6 luglio (esclusi i festivi) usufruendo del diritto di prelazione. I nuovi abbonamenti potranno invece essere richiesti a partire da martedì 9 luglio. 


Peppe Iannicelli tornerà a condurre “Giù la maschera”, la serie di incontri coi protagonisti della stagione di prosa, organizzati in collaborazione con l'associazione Amici del Teatro Verdi e aperti a tutti.

Pèrec e il fantasma dell'identità. Il posto delle patate: il successo

di Gemma Criscuoli e Aristide Fiore

Foto di scena.
[Pubblicato su ROMA Cronaca di Salerno e provincia, 2 marzo 2013, p.27.]
Strofinare forsennatamente patate, spostarle da un recipiente all'altro, inchiodati a un rituale insensato, mentre si rincorre faticosamente il fantasma della propria identità tra brandelli di ricordi. È lo scenario che si presenta in uno dei migliori appuntamenti della rassegna Out of Bounds presso l'auditorium Sant'Apollonia, sostenuta dall'Officina teatrale LAAV e dalla Bottega San Lazzaro: Il posto delle patate di Georges Pèrec, in cui Rosi Giordano dirige la Compagnia Macroritmi (Maria Teresa Di Clemente, Maria Enrica Prignani, Monica Maroncelli, Marco Giustini e Adriano Rosani).
Le cinque figure in scena si trovano al guado tra l'assurdo indecifrabile dell'esistenza, che ingabbia e impone sentieri prefissati, fino a spingerli al parossismo di movimenti convulsi, meccanici, ripetitivi, e una concretezza libera di essere null'altro che se stessa, di cui il noto tubero è espressione. “Le patate sono cose concrete: si possono toccare” ripetono, invidiando ciò che è definibile e chiaro e sembra precluso alla loro condizione, alla quale cercano di sfuggire creando a turno narrazioni per ritrovare se stessi. Come le patate, sono diversi l'uno dall'altro, ma non abbastanza da evitare di confonderli (il pensiero corre alla borghesia). Ciò che dovrebbe liberarli li imprigiona ancora di più (“Siamo incastrati nei ricordi.”) e li isola, perché nessuno si riconosce fino in fondo in ogni racconto, che viene perciò interrotto e il narratore attaccato e messo a tacere. L'unico protagonismo che non viene messo in discussione è quello della patata, che diventa arma, oggetto di gioco, di dissertazione didascalica, di comizio politico e di performance canora, per sottolineare la distanza tra l'incerto (caratteri che non diventano personaggi) e il certo, che può essere però sinonimo di morte, come mostra il materiale affastellato sullo sfondo: cappelli, ombrelli, abiti, bricchi, scarpe e altri oggetti d'uso quotidiano, che creano la grottesca scenografia dell'assodato.
Dinanzi all'impossibilità di avanzare in una qualsiasi direzione, sottolineata da dialoghi surreali (“Ma siamo dentro o fuori?” “Fa lo stesso.” “Siamo dall'altra parte.”) non giova neppure cercare di capire chi siano (e se ci siano) gli altri, qualcuno che osserva, che sa qualcosa di più.
Nel tentativo di superare l'impasse, ricorrono a qualcosa che li ponga al riparo dall'incoerenza, e si ritrovano a recitare l'Amleto, vissuto fino in fondo perché, in quanto storia inventata, deve necessariamente arrivare a una conclusione. Quest'ultima soluzione non è però una via d'uscita: l'unico esito è il ritorno alla situazione iniziale.