Sabato
8 e domenica 9 aprile il Coro Polifonico Casella di Salerno è stato
ospite del Festival “L'Inedit” a Rouen, dedicato alla musica
sacra contemporanea. Dopo essersi esibito sabato sera nella
Cattedrale con altre due formazioni, il danese Syddansk UniversitetsKammerkor e il Choeur de Chambre Maîtrise Saint-Evode, il coro della
cattedrale le cui origini risalgono al XIV secolo, ha curato con gli
stessi Cori riuniti la veste musicale della Messa Solenne delle
Palme, celebrata nella Cattedrale, e nel pomeriggio di domenica ha
avuto l'onore di concludere il Festival tenendo un applauditissimo
concerto nella splendida Salle des Etats, presso la Sede
arcivescovile.
La
manifestazione, che si è aperta venerdì sera nella Salle des Etats
con l'esibizione del Syddansk Universitets Kammerkor, diretto dal
Maestro Søren Flebo Jørgensen, è giunta alla nona edizione, e
quest'anno ha proposto un ideale viaggio musicale attraverso la
Scandinavia, focalizzando l'attenzione su alcuni autori norvegesi. Il
programma del concerto dei cori riuniti in Cattedrale, diretti dal
Maestro Loïe
Barrois, prevedeva infatti l'esecuzione di composizioni di Ola
Gjeilo, Knut Nystedt e Henning Sommerro, che ha preso parte alla
manifestazione quale ospite d'onore.
Di
Ola
Gjeilo (nato nel 1978) sono stati eseguiti “The Ground” e “UbiCaritas”, mentre Knut Nystedt (1915-2014) è stato ricordato
attraverso tre brani, “Peace I Leave With You”, “Immortal Bach”
e “I will praise Thee, O Lord”.
La
seconda parte del concerto, interamente dedicata a Henning Sommerro
(n. nel 1952) e introdotta da lui stesso, comprendeva “Laudamus
Te”, “Ioannes”(parte II) e l'”Ave Maria” tratta da “Three
Gregorian reflexions”. Con l'accompagnamento dell'organo sono stati
poi eseguiti: l'“Ingressus solemnis Regis Olavi”, scritto nel
2014 in occasione del millenario del battesimo di Sant'Olav, sovrano
della Norvegia e martire della Chiesa cattolica, che si tenne proprio
a Rouen come ricordato da una lapide e da una reliquia collocate
nella Cattedrale, “Grace mercy and peace”, uno spiritual
commissionato da una comunità statunitense, “Et Misericordia
eius”, una composizione caratterizzata da una coinvolgente vena
melodica, e infine un vivace “Alleluia”.
Sommerro,
noto soprattutto come autore di musiche per il teatro e per il
cinema, insegna al conservatorio di Tøndelag. Più volte insignito
di riconoscimenti accademici, ha sviluppato un linguaggio originale e
attraente, meritando in tal modo il consenso di un pubblico sempre
più ampio.
Con
l'esecuzione di tre “Ave Maria”, rispettivamente di G.
Aquilanti (nato nel 1959), R. Padoin (n. nel 1954) e dell'argentino
C.E. Matta, si è aperto il
concerto del Coro Polifonico Casella, diretto dal Maestro Caterina
Squillace. A seguire, l'eterea “Regina
coelorum”
di M.
Ferretti (n. nel 1974), “O magnum mysterium” di C.A. Carrillo e
“Alma redemptoris mater” di O. Dipiazza (n. nel 1929). Due brevi
composizioni di F. Moruja (n. nel 1960), “O bone Jesu” e “Lux
aeterna”, in rapida sequenza, hanno avvolto la sala gremita in
un'atmosfera molto suggestiva, dopodiché è stata la volta di “O
Jesu dolce” e “Già mi trovai di maggio” (sui versi del
Boiardo), entrambe di B. Bettinelli (1913-2004). Dopo un omaggio alla
Scandinavia affidato a “Across the bridge of hope” dello svedese
J. Sandstrom (n. nel 1954), un inno alla pace e alla fratellanza fra
i popoli, il tema della Passione di Cristo è stato evocato
attraverso “Vinea mea” di L.Donati (n. nel 1972), lo stesso
autore che ha musicato “L’ora di Barga” di Giovanni Pascoli, la
cui esecuzione si è valsa in questa occasione della partecipazione,
in qualità di solista, del tenore Fabrice Leonet, dell'EnsembleVocal Cepheus. Per finire, due composizioni dello spagnolo E. Solé,
venezuelano d'adozione: “Nocturno de la ventana” (testo di
Federico Garcia Lorca) e una ninna nanna, “Canción azul de cuna”.
La
standing ovation di un pubblico numeroso e entusiasta e la reiterata
richiesta di bis hanno attestato il notevole apprezzamento
dell'esibizione della formazione salernitana.
Aristide
Fiore