giovedì 13 aprile 2017

Il Coro Polifonico Casella a Rouen per il Festival "L'Inedit" 2017

Sabato 8 e domenica 9 aprile il Coro Polifonico Casella di Salerno è stato ospite del Festival “L'Inedit” a Rouen, dedicato alla musica sacra contemporanea. Dopo essersi esibito sabato sera nella Cattedrale con altre due formazioni, il danese Syddansk UniversitetsKammerkor e il Choeur de Chambre Maîtrise Saint-Evode, il coro della cattedrale le cui origini risalgono al XIV secolo, ha curato con gli stessi Cori riuniti la veste musicale della Messa Solenne delle Palme, celebrata nella Cattedrale, e nel pomeriggio di domenica ha avuto l'onore di concludere il Festival tenendo un applauditissimo concerto nella splendida Salle des Etats, presso la Sede arcivescovile.
La manifestazione, che si è aperta venerdì sera nella Salle des Etats con l'esibizione del Syddansk Universitets Kammerkor, diretto dal Maestro Søren Flebo Jørgensen, è giunta alla nona edizione, e quest'anno ha proposto un ideale viaggio musicale attraverso la Scandinavia, focalizzando l'attenzione su alcuni autori norvegesi. Il programma del concerto dei cori riuniti in Cattedrale, diretti dal Maestro Loïe Barrois, prevedeva infatti l'esecuzione di composizioni di Ola Gjeilo, Knut Nystedt e Henning Sommerro, che ha preso parte alla manifestazione quale ospite d'onore.
Di Ola Gjeilo (nato nel 1978) sono stati eseguiti “The Ground” e “UbiCaritas”, mentre Knut Nystedt (1915-2014) è stato ricordato attraverso tre brani, “Peace I Leave With You”, “Immortal Bach” e “I will praise Thee, O Lord”.
La seconda parte del concerto, interamente dedicata a Henning Sommerro (n. nel 1952) e introdotta da lui stesso, comprendeva “Laudamus Te”, “Ioannes”(parte II) e l'”Ave Maria” tratta da “Three Gregorian reflexions”. Con l'accompagnamento dell'organo sono stati poi eseguiti: l'“Ingressus solemnis Regis Olavi”, scritto nel 2014 in occasione del millenario del battesimo di Sant'Olav, sovrano della Norvegia e martire della Chiesa cattolica, che si tenne proprio a Rouen come ricordato da una lapide e da una reliquia collocate nella Cattedrale, “Grace mercy and peace”, uno spiritual commissionato da una comunità statunitense, “Et Misericordia eius”, una composizione caratterizzata da una coinvolgente vena melodica, e infine un vivace “Alleluia”.
Sommerro, noto soprattutto come autore di musiche per il teatro e per il cinema, insegna al conservatorio di Tøndelag. Più volte insignito di riconoscimenti accademici, ha sviluppato un linguaggio originale e attraente, meritando in tal modo il consenso di un pubblico sempre più ampio.
Con l'esecuzione di tre “Ave Maria”, rispettivamente di G. Aquilanti (nato nel 1959), R. Padoin (n. nel 1954) e dell'argentino C.E. Matta, si è aperto il concerto del Coro Polifonico Casella, diretto dal Maestro Caterina Squillace. A seguire, l'eterea “Regina coelorum” di M. Ferretti (n. nel 1974), “O magnum mysterium” di C.A. Carrillo e “Alma redemptoris mater” di O. Dipiazza (n. nel 1929). Due brevi composizioni di F. Moruja (n. nel 1960), “O bone Jesu” e “Lux aeterna”, in rapida sequenza, hanno avvolto la sala gremita in un'atmosfera molto suggestiva, dopodiché è stata la volta di “O Jesu dolce” e “Già mi trovai di maggio” (sui versi del Boiardo), entrambe di B. Bettinelli (1913-2004). Dopo un omaggio alla Scandinavia affidato a “Across the bridge of hope” dello svedese J. Sandstrom (n. nel 1954), un inno alla pace e alla fratellanza fra i popoli, il tema della Passione di Cristo è stato evocato attraverso “Vinea mea” di L.Donati (n. nel 1972), lo stesso autore che ha musicato “L’ora di Barga” di Giovanni Pascoli, la cui esecuzione si è valsa in questa occasione della partecipazione, in qualità di solista, del tenore Fabrice Leonet, dell'EnsembleVocal Cepheus. Per finire, due composizioni dello spagnolo E. Solé, venezuelano d'adozione: “Nocturno de la ventana” (testo di Federico Garcia Lorca) e una ninna nanna, “Canción azul de cuna”.
La standing ovation di un pubblico numeroso e entusiasta e la reiterata richiesta di bis hanno attestato il notevole apprezzamento dell'esibizione della formazione salernitana.

Aristide Fiore

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