di Aristide Fiore
[Pubblicato
su Le Cronache del salernitano, 27 giugno 2014, p. 8.]
Prima
di intraprendere una tournée in Normandia per partecipare al
festival internazionale "Voix et Chemins", il Coro polifonico Casella, diretto dal Maestro Caterina Squillace, saluterà
la città esibendosi alle 20:00 di domani sera nella Chiesa di Santa
Lucia de Giudaica.
L'ensemble
salernitano, il cui repertorio comprende la musica
polifonica a cappella dal '500 ai compositori contemporanei,
è nato
nel 1984 e ha intrapreso fin dall'inizio una intensa attività
artistica, che annovera la partecipazione a concorsi nazionali e
internazionali quali la XIX edizione del Concorso Internazionale di
Canto Corale “Praga Cantat” (Praga, 2005), in occasione della
quale ha ottenuto la Medaglia d’oro. Il suo impegno nella
divulgazione e diffusione della musica si esplicita nella promozione
di stages e importanti eventi, come la collaborazione con la “Nuova
Orchestra Scarlatti” di Napoli per la manifestazione “TuttinCoro”,
tenutasi nel 2006 presso l’Auditorium della RAI di Napoli.
Dal
1994 organizza, con cadenza biennale, la Rassegna
Internazionale di Cori Polifonici "Cantare Amantis Est",
che è caratterizzata dalla ricca varietà di generi musicali, dalla
musica polifonica antica a quella di più recente composizione, dal
jazz al folk, dal gregoriano al gospel, dalla musica barocca al pop e
deve il suo successo, oltre all'attenta selezione dei partecipanti,
anche all'ambientazione in luoghi
solitamente non accessibili, offrendo un'occasione per riscoprire
alcuni tesori storico-artistici della nostra città. Il
direttore del coro, Caterina Squillace,
è stata premiata come “Miglior Direttore” al IV Concorso Corale
Nazionale “Città di Porto Empedocle” e ha ottenuto una menzione
speciale della giuria per la “migliore direzione del brano
d’obbligo” al XIX Concorso Internazionale “Praga Cantat”
tenutosi a Praga (Repubblica Ceca). Dirige il Coro Polifonico
“Casella” di Salerno dal 1990.
La
prima parte del concerto sarà dedicata al repertorio sacro e
inizierà con un mottetto in latino di un autore anonimo del XIII
secolo, “Alle psallite cum luya”, inserito nel “Codice di
Montpellier” e di presumibili origini francesi. Si passerà poi a
due brani di Antonio Lotti, autore del XVII secolo, la cui opera è
considerata come parte della transizione fra la musica barocca della
sua epoca e quella classica, che iniziava ad emergere: “Regina
Coeli” e “Salve Regina”. Successivamente saranno eseguiti brani
di musica contemporanea: “Regina Coelorum” di Marco Ferretti,
“Ave Maria” di Roberto Padoin, “O Bone Jesu” e “Lux
aeterna” di Fernando Moruja, autore argentino prematuramente
scomparso, e infine “Alma Redemptoris Mater” di Orlando Dipiazza.
La
seconda parte del concerto sarà introdotta dal più antico
controcanto conosciuto, “Sumer is icumen in”, composto nel XIII
secolo, in Inghilterra, da autore anonimo. Il gioioso saluto
all’inizio della bella stagione continuerà con la prima delle due
chansons di Clément Janequin comprese nel programma: “Le Chant des
oyseaux”, in cui le voci riprodurranno il canto ed i versi degli
uccelli in un bosco. Seguirà il madrigale “Io v’amo vita mia”
di Vittoria Aleotti, clavicembalista e monaca: una delle poche donne
che nel Rinascimento si avvicinarono alla composizione musicale.
Successivamente sarà la volta della seconda chanson di Janequin, “La
Guerre”, composta nel 1515 per celebrare la vittoria della Francia
sulla Svizzera nella battaglia di Marignano; in essa l’uso delle
onomatopee riproduce efficacemente il clangore delle armi, il fragore
delle bombarde e dei cannoni. L’atmosfera cambierà completamente
con “Frammenti Amorosi”, una composizione per coro a tre voci
femminili, liberamente tratta dai “Fragments d’un discours
amoureaux” di Roland Barthes, nella quale si sublimano i sentimenti
dell’"Assenza” e dell’"Attesa” dell’amato e si
ama l’Amore più dell’amato; testo di Giuseppe Calliari e musica
di Sandro Filippi. Sarà poi eseguito “Clic clac, dansez sabots”
per coro a voci virili di Francis Jean Marcel Poulenc,
brano
scherzoso e umoristico che evoca una scena di vita quotidiana della
Francia degli inizi del XX secolo. Il concerto si concluderà con
“Vecchie letrose” di Adrian Willaert, autore fiammingo fra i più
versatili compositori del Rinascimento, in cui viene rappresentato un
litigio fra popolane della Napoli del tempo, le cui grida rimandano
al latrato di un cane.
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