Di
Aristide Fiore
Franco Massimo Lanocita, Anna Bellagamba, Olga Chieffi, Giuseppe Natella (foto: A. Fiore). |
[Pubblicato
su Le
Cronache del salernitano,
29 maggio 2014, p. 13.]
Il
Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci” di Salerno -
Dipartimento di Musica d’Insieme e l’Associazione Bottega San
Lazzaro hanno presentato ieri, presso il salone del Gonfalone di
Palazzo di Città, il I festival di Musica da Camera Sant’Apollonia,
che si terrà a Salerno dall'1 all'8 giugno 2014. La rassegna, nata
dalla sinergia tra il Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”
di Salerno, tramite il Dipartimento di Musica d’Insieme e
l’Associazione Bottega San Lazzaro, è inserita nella kermesse
Salerno Porte Aperte e avrà luogo nella Chiesa di Santa Apollonia,
chiudendo in bellezza il primo anno di attività dello Studio
Apollonia.
A
illustrare il programma, che vedrà impegnati gli allievi del nostro
conservatorio dal I all’8 giugno, ogni sera alle ore 20, il
vice-presidente Franco Massimo Lanocita, il professore Giuseppe
Natella, responsabile della Bottega San Lazzaro, e le docenti del
“G.Martucci” Francesca Taviani, presidente del suddetto
dipartimento, e Anna Bellagamba, referente del settore disciplinare
Musica da Camera, ideatrici del progetto.
La rassegna si
articolerà in otto serate a tema, che vedranno protagonisti i
giovani allievi dei corsi di Musica d’insieme e da camera del
Conservatorio. I programmi, che spaziano dall’Ottocento
all’Avanguardia, coinvolgeranno più di quaranta studenti in
diverse formazioni strumentali e vocali.
Il
concerto inaugurale del 1 giugno, intitolato “Attraverso l’Europa”,
ripercorrerà alcuni aspeti particolarmente significativi della
geografia musicale del continente: la Germania con il Trio op.11 in
Sib Magg. per pianoforte clarinetto e fagotto di Beethoven; la
Francia con la
sonata per violino e pianoforte in la maggiore di César
Franck,
nella
trascrizione per flauto; e, per finire, la Russia con il Trio
Pathétique di Mikhail Glinka. Il 2 giugno, la serata sarà dedicata
alla “Poesia per musica”: i versi di Heine, Ruckert, Goethe,
Verlaine, Puskin si ritroveranno nelle melodie di Schumann, Schubert,
Faurè, Debussy, Rachmaninov, con una incursione nella romanza da
salotto di Tosti e le miniature di Donizetti, Rossini e Verdi.
Francesca Taviani e Anna Bellagamba (foto: A. Fiore). |
Salerno
vanta la nascita della scuola italiana di sassofono: la prima
cattedra dedicata a questo strumento è stata istituita nel suo
conservatorio. L’appuntamento del 3 giugno vede, quindi,
protagonista questo strumento, che, sin dalla sua nascita, ha
indovinato la fisionomia espressiva e eclettica del secolo breve, qui
impegnato in formazione “quattro più due” in una trascrizione
dei “Quadri di un’esposizione” di Modest Musorgskij, già
affidati al sax alto nel movimento intitolato “Il vecchio castello”
della famosa versione orchestrale di Maurice Ravel. La stessa
formazione eseguirà la Suite Hellénique di Pedro Iturralde.
“Insolite combinazioni” è il titolo del concerto del 4 giugno,
in cui violino e chitarra s’incontreranno nella sonata in Mi
bemolle HWV 375 di Haendel, per chiudere con il Trio in do minore
op.66 di Felix Mendelssohn. La musica per “Archi e pianoforte”
verrà invece omaggiata il 5 giugno, con lo
splendido movimento di quartetto con piano di Mahler, opera
incompiuta che risale all'infanzia del musicista, citata
esplicitamente nel thriller psicologico "Shutter Island" di
Martin Scorsese. Completerà il programma il “Forellen-Quintett”
in La D667 di Franz Schubert. Il 6 giugno “Fiato alle trombe!”:
saranno di scena i brillanti ottoni del brass ensemble del Martucci,
introdotti però dai virtuosismi di due flauti che s’inseguiranno
sui temi verdiani della Rigoletto-Fantaisie di Franz e Karl Doppler.
Da Manouvrier al Capriccio di Musorsgkij si passerà quindi a una
pagina contemporanea di Edgar F Girtain IV: “Images of Chaiten”;
per concludere, una delle più amate marce di John Philip Sousa:
“Washington Post March”. Ben due fiabe in musica prenderanno vita
in Sant’Apollonia il 7 giugno. La prima sarà “La boìte à
joujoux”, di Claude Debussy, un balletto destinato all'infanzia, ma
come spettacolo di marionette. Un quartetto di sassofoni con voce
recitante eseguirà invece "Pierino e il lupo" di Sergej
Prokofiev. La serata conclusiva di questo piccolo festival, prevista
per l’8 giugno, ha per tema “Verso il futuro”: uno sguardo in
planata, che parte dal Quartetto op. 22 di Anton Webern, in cui la
scelta dell’organico si avvicina al gusto jazzistico, passando per
i doppi suoni e gli armonici del III Arabesque di Ichiro Nodaira per
sassofono, la combinazione timbrica del flauto e del clarinetto del
Choro n°2 di Heitor Villa Lobos, la musica marina per due sax alti
di Christian Lauba in Adria, un omaggio al Mar Adriatico dedicato a
Federico Mondelci, e salutare il pubblico con la Suite Bourgeoise di
Malcolm Arnold.
Come sottolineato da
Anna Bellagamba, il conservatorio è sia una scuola di musica sia un
centro di produzione. La didattica è interconnessa con la produzione
al fine di realizzare pienamente l'aspetto comunicativo del fare
musica. Il Dipartimento di Musica d’insieme, fiore all'occhiello
del Conservatorio di Musica Giuseppe Martucci di Salerno, da molti
anni infatti imposta tutta la propria attività didattica intorno a
progetti di produzione artistica. Ai saggi e ai concerti organizzati
all'interno del Conservatorio si affiancano iniziative che portano
gli studenti all'esterno dell'Istituzione e della città di Salerno,
dando loro la possibilità di suonare in diversi contesti e ambienti.
Il Festival di
Musica da Camera Santa Apollonia nasce con l’intento di diventare
un’occasione d’incontro fra la città e i suoi giovani musicisti.
Secondo l'auspicio del vicepresidente Lanocita, la riuscita
quest'ulteriore iniziativa, aggiungendosi all'ampio consenso già
riscosso in seguito a analoghe proposte, potrebbe indicare che i
tempi siano maturi per la fondazione dell'Associazione "Amici
del Conservatorio", mediante la quale creare i presupposti per
ampliare l'offerta culturale in un territorio così ricco di talenti
come la provincia di Salerno e al tempo stesso fornire nuove
opportunità di sviluppo a un laboratorio sempre più capace di
incanalare energie creative provenienti dalle più diverse
esperienze.
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